Dott. Francesco Margheriti - Biologo Nutrizionista

  • Bromelina e sue possibili applicazioni

    Con il termine bromelina ci si riferisce a due enzimi proteolitici sulfidrici presenti nella frutta, in special modo nel gambo dell'ananas.

    Questa piccola proteina è in grado di idrolizzare e scindere una grande varietà di proteine, sia in ambienti acidi che in ambienti alcalini.

    Isolata, originariamente, verso la fine del 1800, la bromelina può svolgere un ruolo fondamentale nella digestione, nell'attenuazione del dolore, nel processo di cicatrizzazione delle ferite e nella prevenzione delle malattie da irritazione.

    La caratteristica migliore della bromelina è quella di essere assorbita completamente intatta a livello dell'intestino tenue, portando questo enzima ad essere protagonista dei vari processi caratterizzanti, ad esempio, la riduzione dell'arrossamento.

    In Europa, la bromelina, è utilizzata soprattutto nella riabilitazione post intervento, grazie alla sua capacità di ridurre gonfiori, ecchimosi ed accellerare i tempi di guarigione.

    In Germania, integratori a base di bromelina vengono utilizzati per migliorare la congestione nasale.

    Attualmente è in fase di studio il suo utilizzo per via topica in situazioni che presentano ustioni di terzo e secondo grado.

    In ambito sportivo, la bromelina viene spesso utilizzata per accellerare i tempi di guarigione dopo una lesione muscolare, distorsioni o contusioni.

    La bromelina può essere anche utilizzata in presenza di emorroidi e vene varicose.

    Infine, uno studio tedesco ha mostrato come la bromelina può rafforzare l'attività del sistema immunitario, anche in presenza di cancro al seno. Questo è possibile perchè la bromelina contrasta gli effetti collaterali del cancro come la capacità di diminuire l'attività del sistema immunitario.

    La Bromelina può essere somministrata per via orale, parenterale o per infusione endovenosa ed è stato accertato che fino al 40% della Bromelina somministrata per os può essere assorbita come tale

    Preparati a base di ananas con alte concentrazioni di bromelina sono sconsigliati in soggetti che presentano ulcera peptica e che stanno seguendo una terapia anticoagulante.

     

  • Cosa mangiare per aiutare il nostro cervello a vivere in salute?

    Con la sempre più imminente presente stagione estiva, in studio ho il piacere di incontrare soggetti che hanno come unico scopo quello di mangiare in una certa maniera perchè hanno voglia di migliorare la propria estetica, da sfoggiare poi magari in spiaggia o in piscina.

    L'alimentazione, oltre ad avere un ruolo fondamentale nel modificare il nostro aspetto esteriore, ha un ruolo di primaria importanza nella salute del nostro cervello.

    Ebbene si, quell'organo fondamentale che tutti dobbiamo usare e di cui dobbiamo tenere grande cura.

  • Frutta e verdura, amici contro il cancro al seno

    Una indagine, condotta dall'Università di Harvard ha rivelato che mangiare fin da giovani molti alimenti ricchi di fibre, come frutta e verdura, riduce il rischio di ammalarsi di cancro al seno in età adulta.

     

    I ricercatori hanno esaminato la storia clinica e le abitudini alimentari di circa 90mila donne a partire dal 1991.

    Sono stati analizzati e monitorati alcuni dei fattori che sono in grado di influenzare lo stato di salute femminile, come il tipo di alimentazione, l'uso dell'alcol, l'attività fisica svolta e lo stile di vita condotto.

    Ne è emerso che seguire una dieta ricca di fibre quando si è adolescenti può comportare una riduzione del 16% del rischio di ammalarsi nel corso della vita e del 24% di ammalarsi prima della menopausa.

    Walter Willet, epidemiologo, nutrizionista ed autore della ricerca in questione, ha affermato che "grazie ai numerosi studi effettuati, sappiamo che il tessuto mammario è particolarmente influenzato da agenti cancerogeni o anti-cancerogeni nel corso dell'infanzia e dell'adolescenza. Ma ora abbiamo anche la prova che quello che diamo da mangiare ai nostri figli, in questo periodo della vita, è un fattore importante per il futuro rischio di cancro".

    Purtroppo, l'indagine non ha rivelato in che modo le fibre alimentari influenzino lo sviluppo della patologia oncologica , ma gli studiosi credono che queste possano contribuire ad abbassare i livelli di estrogeni, che solitamente hanno un ruolo nella crescita del tumore.

    "Questo studio - spiega Silvia Migliaccio, docente di Endocrinologia e Nutrizione all'Università "Foro Italico" di Roma - conferma il valore della vera Dieta Mediterranea, un regime alimentare che prevede un consumo importante di frutta e verdura, a partire dall'infanzia, e che è associato a un basso rischio di patologie metaboliche e di cancro nel corso della vita".

     

     

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