Il Centro di Medicina di Parigi (IPS), dal 2001 al 2008 prima e fino al 2011 poi, ha seguito più di 130.000 persone per valutare gli effetti del tè e del caffè sull'eventuale riduzione di mortalità cardiovascolare e non cardiovascolare.
Tenendo in considerazione, a conclusione dello studio, di età, attività fisica, stile di vita, l'essere o non essere un fumatore, o esserlo stato, è emerso che il consumo di tè è in grado di ridurre la mortalità non cardiovascolare del 24%.
Le conclusioni hanno mostrato che le foglie di tè hanno effetti più marcati sulla pressione sanguigna rispetto al caffè, con una diminuizione della pressione diastolica e sistolica.
La mortalità cardiovascolare è lievemente più alta nei consumatori di caffè, ma non statisticamente significativa.
Quello che è apparso evidente, invece, è che il tè è in grado di ridurre vistosamente il rischio di morte non cardiovascolare, soprattutto nei fumatori e negli ex fumatori.
Tutto ciò è possibile, probabilmente, alla forte concentrazione di antiossidanti che possono fornire benefici di vario genere.